mercoledì 9 dicembre 2009

La “Natività” di Caravaggio in pasto ai maiali

Con grande tristezza pubblico queste rivelazioni del pentito Spatuzza le quali, se fossero vere, scriverebbero la parola fine sulla lunga e misteriosa vicenda del quadro di Caravaggio. Pare strano che la Mafia, di certo attentissima al valore materiale dell’oggetto e al suo peso “politico”, sia stata così maldestra da rovinarlo irrimediabilmente (quando si tratta di opere d’arte non si può essere mai sicuri delle loro vicende e passaggi) ma le parole del pentito, se fossero riscontrate, non lascerebbero più molta speranza.

"Ho saputo da Filippo Graviano nel carcere di Tolmezzo intorno al 1999 che il quadro era stato distrutto negli anni Ottanta. La tela era stata affidata ai Pullarà (capimafia della cosca di Santa Maria di Gesù), i quali l'avevano nascosta in una stalla, dove era stata rovinata, mangiata dai topi e dai maiali, e perciò venne bruciata". Fonte

Un Caravaggio in pasto ai maiali mi fa piangere letteralmente il cuore.

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Resta l’ipotesi che Spatuzza abbia confuso il dipinto. Anni fa il pentito Francesco Marino Mannoia, deponendo nel processo a Giulio Andreotti, rivelò che i ladri, inesperti, danneggiarono irreparabilmente la tela nel tentativo di avvolgerla. Ma si è poi accertato che il furto di cui parlava il collaboratore riguardava un altro quadro, di valore artistico inferiore, del pittore Vincenzo da Pavia. ''Siamo sicuri che la Natività è ancora integra'', aveva detto il colonnello Musella quando, nelle settimane scorse, ha partecipato a Palermo alla presentazione del libro ''Il muro di vetro'' del giornalista e scrittore Giuseppe Quatriglio che ricostruisce appunto in forma romanzata la vicenda del Caravaggio rubato. Anche il procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone, titolare dell'inchiesta, si è detto sicuro che il quadro non è andato distrutto.

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